Friedensrepräsentationen
Non so qual più m'ingombra, Mus.ms.autogr. Scarlatti, A. 5

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Objekt
Objektart
Musik
Gattung
Cantata
Titel/Incipit
Non so qual più m'ingombra
Untertitel
Cantata Pastorale da Camera
Inventarnummer/Signatur
Mus.ms.autogr. Scarlatti, A. 5
Verwalter
Verwalter (Ort)
Herstellung
Hersteller
Herstellerrolle
Abschreiber
Herstellungsort
Technik
Handschrift
Material
Papier
Datierung
Datum
12.1716
Literatur
Objekt in Ausstellung
Virtuelle Ausstellung
Präsentationsgruppe
Bearbeitung
Bearbeiter
Chiara Pelliccia
Bearbeitungsstatus
Freigabe
Dokumentation
Original geprüft
Bild-URL
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Kommentar:

Nel genere della cantata italiana, il tema della pace è spesso associato ad altre tematiche o espresso attraverso immagini arcadiche, pastorali e naturali. Riguardo all’idea di pacificazione, un riferimento immediato, anche in senso politico, si trova spesso nelle cantate natalizie, grazie alla possibilità di istaurare il parallelismo tra pace ‘politica’ e la pacificazione tra il cielo e la terra portata dalla nascita di Cristo. Tutto ciò si ritrova nella cantata Non so qual più m’ingombra, nella quale i messaggi diversi si intrecciano e sovrappongono e, dietro il tema natalizio, il riferimento alla pace si esprime attraverso immagini della natura: la nascita di Cristo segna la rinascita spirituale dell’uomo, a sua volta associata alla rinascita primaverile del mondo naturale e alla rinascita del giorno dopo le ombre della notte. Al tempo stesso il ‘freddo inverno’ e l’oscurità sono immagini simboliche della crudezza della guerra, per contro l’armonia della natura che rifiorisce è una delle immagini naturali associate al ritorno della pace.

Dietro il messaggio religioso, il ricco vocabolario di immagini legate al mondo naturale è utilizzato per simboleggiare il nuovo clima di pace anche, indirettamente, in riferimento alla realtà politica europea: come il Natale costituisce una nuova primavera spirituale per l’uomo, la natura in primavera, scaldata dai raggi del sole ricca dei colori della fioritura rappresenta il nuovo tempo di pace. La musica sottolinea questo messaggio attraverso la scelta di una voce chiara, quella del soprano, con violino e basso continuo e la cantata è significativamente accompagnata dall’espressione ‘pastorale’, ad indicare le caratteristiche musicali, stilistiche e timbriche generalmente associate alla rappresentazione dell’armonia del mondo naturale e alla rappresentazione di un clima armonioso del tempo di pace. Il passaggio dal gelo dell'inverno al rifiorire della primavera e dalle ombre della notte alla luce del nuovo sole, quindi simboleggiano il passaggio dal buio del peccato alla luce della salvezza, tanto quanto il passaggio dalla crudeltà della guerra all’armonia della pace.

CP

Transkription:

Non so qual più m'ingombra. Cantata pastorale da camera.    Originale.

Soprano solo con violini.

Del Cav.e Alessandro Scarlatti

Xbre 1716.

 

 

Non so qual più m’ingombra,

Fuor dell’usato mio, gioia o stupore!

Poc’anzi oscura e bruna

Era la notte, e l’ombra,

Con argenteo splendore

Appena gli feria raggio di luna.

Or chiara in un momento

Ride l’aria serena, e ‘l colle intorno

Indora il dio del giorno;

Arsa da freddo gelo

Languìa l’erbetta, e ‘l prato:

Or su leggiadro stelo,

Già spunta il fior di bei colori ornato.

Guari non è, che il fonte

Pur negava gelato

Di bagnar, come pria, l’arida sponda;

Or dal vicino monte

Alletta, e piace il mormorio dell’onda.

 

Che sarà? Chi me lo dice?

Son felice e non intendo,

Mentre lieto vo godendo,

La cagion del mio piacer.

E non sa, contenta l’alma,

Questa calma e questa pace

Che m’alletta e tanto piace

Perché mai mi fa goder.

 

È nato, alfin mi dice

Rischiarato il pensiero

È nato il gran Messia

Da nostri Padri lungamente atteso

Me ‘l dice l’alma mia,

Me l’attesta l’acceso

Cor, che reso felice

Non paventa rovine

Al caro Ovile

Lo palesa l’aprile

Che le campagne infiora;

E ‘l biondo raggio

Del nuovo Sol che nacque.

Dell’ombre oscure a vendicar l’oltraggio.

Me l’additano l’acque

Che non raffrena il gel rigido, e fiero

Si, che è nato il Messia, dice il pensiero.

 

Nacque col gran Messia

La pace all’orbe intiero.

Così dice il pensiero

E me l’attesta il cor.

E lieta l’alma mia

Non sente affanni rei,

E godon gl’occhi miei

In mezzo al gelo il fior.

Ausstellungstext:

Das Thema Frieden erscheint in der italienischen Cantata häufig im Verbund mit anderen Sujets. Arkadische Bilder der Natur begleiten bisweilen das Friedensmotiv. In Weihnachtskantaten bietet die durch Christi Geburt initiierte Versöhnung von Himmel und Erde die Möglichkeit, auch die Versöhnung zwischen Völkern und Staaten in den Blick zu nehmen.

In „Non so qual più m’ingombra“ verflechten und überlagern sich die verschiedenen Botschaften, und so lässt sich hinter dem weihnachtlichen Frieden der Wunsch nach einem politischen Frieden erkennen. Die Geburt Christi bedeutet die spirituelle Wiedergeburt des Menschen, und analog hierzu werden die Wiedergeburt der Natur im Frühling und die Wiedergeburt des Tags nach den Schatten der Nacht gesehen. Der kalte Winter und das Dunkel der Nacht – die in der religiösen Botschaft zur Sünde gehören – symbolisieren die Schrecken des Krieges, während die Harmonie der wieder erblühenden Natur – die in der religiösen Botschaft das Heil verkörpert – eines der Bilder ist, die mit der Rückkehr des Friedens verknüpft sind. Hinter der religiösen Botschaft dient das reiche Repertoire an Naturbildern dazu, das neue Friedensklima zu versinnbildlichen. So wie Weihnachten als neuer spiritueller Frühling für den Menschen gesehen wird, verkörpert die im Frühling von der Sonne erwärmte, in der Farbenpracht der Blumen erstrahlende Natur die neue Friedenszeit. Die Musik unterstreicht diese Botschaft mit einer hohen Stimmlage, dem Sopran, mit Violine und Basso continuo. Bereits das Wort „Pastorale“ im Titel weist auf die musikalischen, stilistischen und klanglichen Merkmale hin, die im Allgemeinen mit der Darstellung der arkadischen Welt und der harmonischen Natur sowie der Friedenszeit verbunden sind.

CP