Friedensrepräsentationen
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Serenata a 4 voci, con violini, tromba, oubuè et altri stromenti

 

Guerra, Tenore

Europa, Soprano

Fama, Contralto

Gloria, Soprano

 

Ordinata da S. Ecc.za Sig.r Viceré di Napoli Conte Carlo Borromei. Per il glorioso nome dell’Imperatore, e Re, nostro Signore Carlo d’Austria. 4 novembre 1712.

 

Sinfonia

 

Guerra: Mentre dell’Austria il fulminante Giove in più campagne amene

Manda di sangue ostil fiumi, e torrenti:

Io su l’estinte, ed insepolte genti,

Alzo il feroce Impero.

E, mentre il braccio ei move,

Io de fulmini suoi do legge ai lampi;

E delle sue vittorie ingombro i campi.

                Superbe schiere

                Alme guerriere

                 Accrescete di Marte il furor.

                Con alti sibili

Date fiato alle trombe terribili

E ne’ petti d’ogni oste rubella,

Pria di morte, vi pugna il terror.

Superbe ecc.

Baldanzosi inseguite

Le nemiche falangi, e cadan tutte

Sotto le vostre spade al fin distrutte.

Europa: Come, come spariste

Del mio sembiante o Maestà tradite?

Come, e dove fugiste,

Da questo seno o gioie mie gradite?

                Che mi dite o fiumi ondosi,

                Tronchi ombrosi,

                Pace un dì quest’alma havrà?

                Ma voi dite, mormorando,

                Sussurrando;

                Se incostante è la sua fede

Pace mai non goderà.

Che ecc.

Fama: Ecco Europa afflitta,

Benché di scettri, e regni,

Dominatrice invitta.

Deh! Se pianger non vuoi, alta eroina,

La tua infelice sorte:

Riconosci te stessa, e invitta, e forte,

Pugna per CARLO, con amor verace;

E lieta goderai vittoria, e pace.

                Non pianger più, tempra il dolor.

                Sul suo labbro spunti il riso;

E a fugar del sen le pene,

Con le luci più serene,

Offri a CARLO fido il cor.

Non ecc.

Egli di giogo ingiusto,

Col forte braccio augusto,

Scioglie i legami, e sai, che sparse, e vinte

Ha le schiere nemiche, ormai già estinte.

Europa: Oh! Di liete novelle apportatrice

Qual pietoso destin qui ti conduce?

Guerra: Fama è costei, al di cui suon felice,

Si rende chiaro ogni guerriero, e duce.

                Del gran CARLO cingete la fronte

                Con il serto d’alloro immortal.

Se sconfitto il nemico già langue,

Naufragante tra fiumi di sangue,

È giustizia, non sorte fatal.

Del ecc.

A lui tutte le glorie,

A lui mille vittorie,

Gli versano dal ciel Giove, e Minerva

E la fortuna al suo valore è serva.

Gloria: Chi di glorie favella? e chi ragiona

Di vittorie, di scettri, e di corone?

Spogliar di palme idume,

Tocca a me, per fregiar l’Austriaco Nume.

                Reina afflitta, e mesta,

Ritorna in libertà,

Godi, e festeggia;

I suoi trionfi appresta

La gloria a CARLO già;

Rinasca il primo vanto alla sua reggia.

Reina ecc.

Guerra: Voi, che tanto prezzate il vostro merto,

O fama, o gloria, e degl’eroi più chiari

Render vantate i fatti eccelsi, e rari:

Quale avreste soggetto ai vostri carmi,

S’io non trattassi le battaglie, e l’armi?

Europa: fra la terra e ‘l diletto

La Pace attendo, e poi di me diffido;

Che reso è questo petto

Scherzo del duol, e di destino infido.

                La speranza ingannatrice

Mi lusinga, e vuol ch’io speri

Ma poi sento al cor, che dice:

Folli sono i tuoi pensieri.

La ecc.

Gloria e Fama a 2: Si, da CARLO eccelso nume

Spera eterno il tuo gioir.

Se t’inchini al suo bel trono,

Ed il cor tu gl’offri in dono:

Non temer pena, o martir.

Si, ecc.

 

Fine della prima parte

 

Seconda parte

 

Europa: Già nell’alma io sento

Tra tante pene, e doglie

Nascer vivo desio che le mie veglie

Accende, a cercar pace al mio tormento.

                Deh portate voi placide aurette

                Al gran CARLO gl’affetti del cor

Dite a lui, che ad amarlo m’invita

Quel che porge sollievo, ed aita,

Il suo eccelso, pietoso splendor.

Deh ecc.

Guerra: Ben si ch’è forte sprone

Dell’eccelso monarca al cor clemente

Il pianto di costei;

Ed ecco in fra gli ardori

D’ogni eccelsa tenzone

Tutti resi avviliti i vanti miei.

Fama: è degl’Austriaci numi un vanto solo:

L’oste vincer co ‘l brando e sopra l’alme

Con la natìa pietade aver le palme.

Gloria: Giongere al ciel col volo

E franger scettri, e dissipar rubelli,

Son pregi alteri, e belli,

Di CARLO invitto; ma più assai maggiori

L’ho in soggiogar con la clemenza i cuori.

Europa: Dai vostri dolci accenti

Sento già dileguarsi i miei tormenti

                Risorgete speranze cadute

                Che mia pena di già finirà.

Più lieta sorte

CARLO ch’è forte

All’alma afflitta

Goder farà.

Risorgete ecc.

Fama: Ite, e ne boschi annosi

Della frondosa Idume

Al Monarca, che in terra è nostro Nume

Tessete eterni serti, e gloriosi.

                Splender fate voi grazie ridenti

                Di sua fronte l’eccelso splendor.

                Aure grate, e voi placidi venti,

gli portate d’Arabia gl’odor.

Splender ecc.

Gloria: Sul reno, e sul Danubio

E ancor sul bel Sebeto,

Belle ninfe d’Europa andate a volo

E di gioia festosa

Fate di gemme, e d’or mostra pomposa.

                Ma pur è pompa frale

Serto gemmato al crin

Dell’alte e chiare stelle

Corone assai più belle

A CARLO fa il Destin.

Ma, ecc.

Europa: Quando credeami estinta,

E dal perenne duol trafitta, e vinta

CARLO col forte braccio

D’ogn’aspra pena mia spezzato ha il laccio.

Or da voi Gloria, e Fama

Con aliti giocondi,

Esca, e voli per l’orbe acceso ardore,

D’offrirgli incensi, e tributargli il core.

                Per narrar quante son le sue glorie

                La mia lignua bastante non è.

Ma il gran suon di sue belle vittorie

Molto dice, e favella per me.

Per ecc.

Tutti, a 4: Se alle gioie ogn’or c’invita

Regni CARLO, e viva ogn’or.

Co ‘l destin la parca unita,

Tessa gl’anni a fili d’or.

Se ecc.

 

Il fine.