Friedensrepräsentationen
Relazione della presentazione della Chinea , ROMA. X 422

Linked WissKI-Individuals

User login

Objekt
Objektart
Testobjekt
Titel/Incipit
Relazione della presentazione della Chinea
Untertitel
fatta dall'Illustriss., & Eccellentiss. Signor Gran Contestabile d. Fabrizio Colonna Ambasciadore estraordinario di Sua Maestà Cesarea, e Cattolica alla Santità di N.ro Sig.re Innocenzo XIII
Inventarnummer/Signatur
ROMA. X 422
Verwalter
Verwalter (Ort)
Herstellung
Hersteller
Herstellerrolle
Drucker
Herstellungsort
Datierung
Datum
1722
Inschriften/Stempel
Signatur Beschreibung
Signatur (Typ)
nella stamperia del Bernabò
Signatur (Inhalt)
Verlagsadresse
Bearbeitung
Bearbeiter
Chiara Pelliccia
Bearbeitungsstatus
Fortgeschritten
Transkription:

Relazione della presentazione della Chinea fatta dall'Illustriss., & Eccellentiss. Signor Gran Contestabile d. Fabrizio Colonna Ambasciadore estraordinario di Sua Maestà Cesarea, e Cattolica alla Santità di N.ro Sig.re Innocenzo 13… In Roma : nella stamperia del Bernabò. Si vendono a Pasquino nella libraria di Pietro Leoni all'insegna di S. Gio. di Dio, 1722

La presentazione al papa di censo e Chinea per l’investitura delle Sicilie, come feudi di santa Chiesa, è una delle più solenni funzioni, e cavalcate, che soleva vedersi nella corte di Roma; essendosi però la medesima, già da sopra 20 anni a questa parte sospesa, in oggi che Sua beatitudine ne ha data l’investitura alla maestà dell’Imperatore, è anche venuto a ritrovarsi quest’atto dovuto alla S. Sede, e toccato ad eseguirlo al sig. Contestabile destinato da S. M. C.C. a tal effetto Ambasciadore straordinario sua vita durante, e fa bene S.E. ne abbia avuto l’ordine soltanto 40 giorni prima, si è data a superare l’angustia di questi tempi con la generosità del suo grand’animo, perché incaricati li Ministri della Sua Ecc.ma Casa strettamente a sollecitare ognuno per la parte sua li preparativi necessarij ad una magnifica comparsa atta a corrispondere a specioso onore compartitogli dalla S.M. non meno che a rendere alla Reggia rappresentanza quel maggior decoro, che più fosse possibile in tanta brevità di tempo, senza guardarsi ad alcun risparmio di spesa, affinché il tutto riuscisse nella piena forma , che conveniva alla grandezza della Sua Casa; non senza stupore di Roma si vidde la Vigilia di S. Pietro comparire colla pompa, ch’io mi son posto a descrivere nella presente Relazione, per soddisfar anche a’ lontani, alla curiosità de’ quali ho gran genio di servire [...].

Cominciarono intanto le portate de Rinfreschi di acqua, e frutti gelati, e confetture, che durorono tanto alli Signori Cardinali, Prelatura, e per tutte le Anticamere in una abbondanza non mai interrotta, finché principiarono li Fuochi; consistevano questi in una gran Machina di Architettura regolare,che formava il Tempio di Giano Quadrifronte,  al quale facevano piedistallo certi scogli al naturale alti dal piano della strada palmi quarant’otto, e lunghi palmi centoventi; ogni facciata era alta palmi cinquanta, e lunga palmi 39. Ogni facciata era ornata di porta serrata, alludendo ai tempi, che corrono della Pace, che presentemente gode l’Europa Cattolica; facevano ornamento intorno al suddetto tempio 16 colonne grosse l’una palmi 3 ed un sesto, di ordine dorico con architrave, fregio, e cornice, e piedistallo; nel frontespizio stava l’aquila imperiale stringendo i fulmini negli artigli; Sopra nelle cantonate erano trofei sollevati in aria con mazze ferrate, clavi, Turanti, e Busti Guerrieri; nella sommità di questo tempio stava eretta sopra un proporzionato piedistallo una statua, o sia colosso ben figurato di un Atlante in atto di sostenere il Globo del Mondo, alto palmi undici. Nel giro dello stesso globo si leggeva il motto CONSTANTIA, ET FORTITUDINE allusivo alle principali virtù dell’eroico animo di S.M.C.C. Tutto il tempio con il piedistallo si ergeva all’altezza di palmi 136. Nel fregio del piedistallo nel cornicione di ordine dorico erano nelle quattro facciate le quattro Teste aggruppate rappresentante Giano Quadrifronte, e sopra del fregio del piedistallo si leggeva, VOTA PUBLICA da ognuna delle facciate dinotanti il commun desiderio, che si conservi la Pace tra’ Principi Cattolici. Descritta così giustamente questa gran machina, non può però la penna giungere a dimostrare il raro artificio che si osserò nel gioco de Fuochi, che per lo spaziodi più d’un ora scherzarono sempre con vigore, e continuazione non mai interrotta, dando mirabile soddisfazione non meno a signori Cardinali, ed altri Personaggi, che ne godevano la vista alle finestre del palazzo di SE, che a tutta l’altra Gente, che stava alle finestre d’intorno, ed ai palchetti alzati nella Piazza avanti detto Palazzo, e nel cortile eguale ad una gra piazza tutto ripieno di Popolo […] Alessandro Specchi celebre architetto Romano, e dell’Eccellentis. Casa Colonna eseguì l’idea dell’una e l’altra Machina.[…]

Era situata la presente Machina nell’istesso luogo, e sito, dove era la prima, la quale era stata immediatamente disfatta, e messa in opera la seconda che rappresentava un Arco Trionfale in due facciate di archi dalla parte della stada della piazza, e del cortile del Palazzo, e nelli lati di detti archi due loggie con portici sotto sostenuti da venti colonne, che ornavano all’intorno l’arco di ordine composito con architrave, e fregio, e cornice tutti dipinti di porta santa, capitelli, e basi di carta pista colorita di color d’oro con trofei  sopra l’archi dipinti di vari colorj, e nel mezzo ordine di sopra figurava una lapide con frontespizio spaccato, e nel mezzo una corona di Lauro con l’iscrizione PERPETUO TRIUMPHATORI , e nell’altra facciata dalla parte della piazza RELIGIOSISSIMO PRINCIPI, nella cima del frontespicio un piedistallo con vari festoni di alloro, sopra del medesimo si alzava la Fama alata con penna in mano in atto di scrivere dentro di uno scudo, che reggeva colla sinistra il motto GLORIAE AUGUSTI. Con li piedi reggeva varie bandiere, e Trofei bellici ornavano li due frontespizi quattro statue sopra le basi, che posavano su le colonne; la pria era una statua di Giove co i  fulmini in atto di vibrarli, e sotto nel piedistallo il motto IMPERIO, l’altra di sinistra era Ercole colla clava, e sotto il motto ET ROBORE: dall’altra facciata della piazza era Marte coronato di Lauro col motto ET BELLO: et a sinistra la statua di Pallade col motto ET PACE. Il rimanente dell’ornato che fra piedestallo fino al piano della strada era longo palmi 120 con prospetti che formavano due branchi di scale, e balaustre in forma teatrale con trofei di più colori, che mostravano essere attaccati con schiavi che erano nelle sottoscale, e nel mezzo dipinta a scogli in forma di nicchia era una grotta per dove si dimostrava, che uscisse un cavallo bianco sfrenato in atto bizzarro rappresentante l’impresa del Regno di Napoli: l’istesso ordine di Scale, e Balautre, Grotta e cavallo sfrenato si vedeva raddoppiato dalla parte del Cortile; dentro del medesimo come alla piazza di fuori risuonavano più concerti di Trombe, Tamburi, Oboe, Corni da Caccia, ed altri Istromenti, che aggiungevano ilarità ad una così gran Festa; Accanto alla machina de’ fuochi, in giusta distanza era una figura di Fortezza con suoi baluardi, in mezzo della quale stava una fontana, che perennemente gettava per più parti vino bianco e rosso a commodo, e sazietà della Plebe; di modo che in ogni parte, e circostanza di questa funzione ha riportato il Sig. Contestabile un glorioso applauso appresso ogni condizione di persone di questa corte di aver compito la Reggia rappresentanza con dare un pubblico saggio della sua magnificenza senza pari, saviezza, e gravità somma nella decorosa condotta del servizio di SMCC facendo spiccare quel zelo, che ha l’ES ereditato per tanti secoli da’ suoi Maggiori verso l’Augustissima casa d’Austria.