Friedensrepräsentationen
Canticum eucharisticum. Pro Pace Facta Ann. 1697, ohne Signatur; alte Signatur N. A 293

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Objekt
Titel/Incipit
Canticum eucharisticum. Pro Pace Facta Ann. 1697
Inventarnummer/Signatur
ohne Signatur; alte Signatur N. A 293
Verwalter
Verwalter (Ort)
Herstellung
Hersteller
Herstellerrolle
Komponist
Herstellungsort
Datierung
Datum
1697
Literatur
Literatur
Seitenzahl
S. 42–48
Literatur
Kurztitel
Bearbeitung
Bearbeiter
Chiara Pelliccia
Bearbeitungsstatus
Freigabe
Kommentar:

Il mottetto Canticum Eucharisticon Pro Pace facta Anno 1697 è conservato in fonte unica nel manoscritto della Biblioteca musicale del Grand Seminaire di Strasburgo.

Il Canticon è preceduto da una descrizione delle feste tenute al Grand Seminaire, dalla quale si apprendono molte notizie, compresa la data di esecuzione, e che è legata nello stesso manoscritto con intestazione: Dessein de l'illumination préparée au Collège royal des Jésuites de Strasbourg pour les réjouissances de la Paix. 1698.  

 Il 30 settembre 1681, dopo 700 anni di dominazione tedesca, la città era stata conquistata dalla Francia di Luigi XIV. In particolare legati alla corona francese erano gli ambienti ecclesiastici e gesuitici: per favorire l’acquisizione delle abitudini e dello spirito francese, nonché per ricondurre alla religione cattolica parti importanti della popolazione, Luigi XIV aveva infatti istituito nel 1683 un seminario episcopale, un collegio reale e l’università, affidandone la conduzione ai gesuiti della regione di Champagne. Il gran mottetto di Brossard, che all’epoca ottenne il posto di maestro di cappella nella cattedrale di Strasburgo, nacque proprio in ambiente gesuitico e fu eseguito il 10 febbraio 1698, per festeggiare la pace che, di fatto, il 30 settembre 1697 aveva sancito il riconoscimento ufficiale del ritorno della città alla Francia. La composizione avvenne tra l’ottobre 1697 e i primi di febbraio 1698. Il 2 febbraio del 1698 furono celebrati una solenne messa di ringraziamento e un Te Deum, il 10 febbraio, prima dell’esecuzione del Mottetto fu scoperto un obelisco festivo con inscrizione celebrativa. Fu stampato il libretto del mottetto e nel testo c’è chiaramente l’allusione alle vicende contemporanee e alla stipula della pace.

 

Transkription:

Exurge Gloria mea,

Exurge psalterium et cithara.

Exurgam, cantabo et psalmum dicam.

Surgamus, cantemus et psalmus dicamus!

 

Exaltabo te, Domine, quoniam

suscepisti me,

Exaltabo te, Domine, quoniam

Non delectasti inimicos meos super me.

 

Qui cogitaverunt unanimiter

Simul testamentum disposuerunt et dexerunt:

Venite, desperdamus eos de gente,

Et non memoretur nomen Israel ultra.

 

[…]

Da pacem, Domine, in diebus nostris.

Tempus occidentiet tempus sanandi,

tempus belli et tempus pacis.

 

Veniat pax, pax ei qui prope,

Pax ei qui longe.

Audivit Dominus et misertus est.

 

Imperavit ventis et maris

Et facta es tranquillitas magna.

 

Posuit in corde Regis

Ut loqueretur verba pacifica

 

Cum his qui oderunt pacem pacificus sic dixit :

Cum plurimus gentis imperare et magnas Provincias ditione meae subjugassem.

Volui nequaquam abuti potentiae magnitudine, sed clementia et lenitate inclinatus in subjectos constituam terminos populorum, ut absque ullo terrore vitam silentio transigentes optata cunctis mortalibus pace fruantur.