I frutti della pace
L’accademia I frutti della pace fu eseguita nel teatro del Nobile Collegio Tolomei di Siena nel 1714. Si tratta di una vera e propria festa accademica dedicata alla Pace, da poco raggiunta in Europa, che si apre con una Sinfonia di carattere allegro, con organico di violini, violoncello, timpani e tamburi, trombe, oboi e tiorbe. Il discorso introduttivo chiama alle allegrezze per la pace. Segue un ballo a due accompagnato in eco («accompagnato buona parte da suono a modo d’eco composto») in cui la coreografia si ispira al motivo della pace, a quella «concorde corrispondenza, che tra le Potenze già prima disunite fu dalla Pace introdotta». Il ballo a due è seguito da un altro ballo a otto, seguito a sua volta da «un terzo ballo: essendo sì l’uno sì l’altro, pel frequente porgere, che in essi faceasi delle mani, adattato ad esprimere il felice accordo della pace.» Il resoconto dello spettacolo, oltre a ricordare i nomi dei convittori del Collegio che prendono parte all’accademia, si sofferma nuovamente sul tema conduttore dell’accademia stessa: l’idea di accordo, di concordia, di pace. Più avanti si legge: “l’Accordo già mentovato, fu in diverse guise susseguentemente espresso dalle altre operazioni dell’Accademia, in cui, se comparvero talora esercizi guerrieri, non valsero essi, che per dar materia alla stessa Pace, o di una pronta Vittoria, o di un allegro Trionfo”.
Possiamo interpretare alcuni motivi legati all’accademia: da un lato i balli, caratterizzati da figurazioni che alludono all’armonia, all’unione, alla concordia, dall’altra gli esercizi cavallereschi, che mostrano nella loro natura di ‘esercizi guerrieri’ l’ascendenza dalla tradizione dei tornei medievali e rinascimentali, dei quali mantengono soltanto il carattere di emulazione della guerra, funzionale a condurre l’azione, secondo i concetti di Vittoria e di Trionfo, all’idea di Pace. Dalla guerra la Pace, è questa l'allegoria complessiva dell'accademia costruita sull'alternanza di sinfonie, balli, esercizi cavallereschi in forma coreografica, recitazione poetica. All'interno dell'Accademia anche l'esecuzione di una cantata Pastorale, su musica composta probabilmente da Girolamo Chiti (1679-1759), contribuisce a delineare a tutto tondo la gioia e l'allegrezza del nuovo tempo di pace.
CP
Die musikalische Veranstaltung „I frutti della pace“ („Accademia di lettere, e d’armi“) wird 1714 im Theater des Nobile Collegio Tolomei in Siena aufgeführt und feiert den soeben erreichten Frieden nach dem Spanischen Erbfolgekrieg. Die Sinfonie zu Beginn ist allegro überschrieben und mit Violinen, Cello, Pauken, Trommeln, Oboen und Theorben besetzt. Daran schließt sich ein einführender Diskurs an, der zum Frohlocken über den Frieden aufruft. Es folgt ein Tanz für zwei, der von Instrumentalmusik mit Echoeffekten begleitet wird und dessen Choreographie von Friedensmotiven inspiriert ist. Darauf folgen zwei weitere Tänze mit sinfonischen Zwischenspielen, deren Choreographien den „felice accordo della pace“ (den glücklichen Friedensschluss) zum Ausdruck bringen sollen. Die Berichterstattung über diese Aufführung konzentriert sich auf die Leitmotive der musikalischen Akademie: einerseits auf den Frieden, der den Krieg – entsprechend den ritterliche Übungen – mit Sieg und Triumph beendet; andererseits auf die Vorstellung von Übereinkunft, Eintracht und Frieden, wie sie in Tanz und Musik zum Ausdruck kommt. Zur musikalischen Darbietung gehört auch eine Pastoralkantate, die vermutlich von Girolamo Chiti (1679–1759) komponiert wurde, dem damaligen Kapellmeister des Collegio Tolomei. Der Frieden selbst antwortet hier auf die feierliche Huldigung, die ihm die Zöglinge darbringen. In der Kantate verbindet sich die Rückkehr des Friedens in Europa mit dem Bild von der Wiedergeburt der Natur. Der Frieden geht wie eine neue Sonne auf und lädt die Blüten ein, sich zu öffnen und neue Früchte hervorzubringen: die Früchte des Friedens. Die Allegorie der Wiedergeburt der Tugenden und der schönen Künste, die in der Kantate vermittelt wird, unterstreicht die Freude und Glücksseligkeit über die neue Friedenszeit.
CP