Friedensrepräsentationen
La sirena festante. Applauso poetico per la sospirata pace tra le due prime corone dell’universo, MISC. B. 1177.11

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Objekt
Titel/Incipit
La sirena festante. Applauso poetico per la sospirata pace tra le due prime corone dell’universo
Untertitel
medianti le nozze tra ‘l re christianissimo, e la serenissima infanta del re cattolico.
Inventarnummer/Signatur
MISC. B. 1177.11
Verwalter
Verwalter (Ort)
Herstellung
Hersteller
Herstellerrolle
Drucker
Verlag
Per gli heredi di Giacomo Gaffaro
Herstellungsort
Material
papier
Datierung
Datum
1660
Bearbeitung
Bearbeiter
Chiara Pelliccia
Kommentar:

La sirena festante. Applauso poetico per la sospirata pace tra le due prime corone dell’universo, medianti le nozze tra ‘l re christianissimo, e la serenissima infanta del re cattolico. Del padre maestro Luc’Antonio Rossi carmelitano di Napoli. In Napoli: per gli heredi di Giacomo Gaffaro, 1660.

 

La dedica, datata 5 maggio 1660, è firmata dall’autore e indirizzata al papa Alessandro VII. In antiporta figurano incisioni con gli stemmi del papa e dei reali di Spagna. L’opera contiene una serie di testi poetici, non destinati all’intonazione musicale, dedicati al tema della pace e dei festeggiamenti. Il libretto si compone di varie sezioni con singoli frontespizi interni riuniti per affinità tematica sotto il titolo di La sirena festante. L’applauso poetico vero e proprio è contenuto nella prima e più corposa sezione e fa riferimento, anche attraverso allusioni descrittive, ai festeggiamenti napoletani per la pace dei Pirenei.

Una sezione del volume è interamente dedicata a sonetti celebrativi per le nozze tra il re di Francoa e l’infanta di Spagna, avvenute a suggello della pace stabilita tra Francia e Spagna. L’ultima sezione contiene, inoltre, sonetti per la alla nascita ‘del nuovo principe delle Spagne.’

CP

Exzerpt:

La sirena Festante

 

Argomento

 

Al regnator Sovrano, il re de Cielo

Svela di Pace e Nozze il lieto Arcano

Vuol, ch'infiammi ad amare, i cor di gelo

Del Rege Gallo, e del Monarca Ispano

Questi, d'odij sgombrato il fosco velo

d'ambi in dolce Himeneo stringe la mano

Giubila il mondo e fa solenne festa,

Et a la Pace un gran trionfo appresta.